Se state leggendo Wired di giugno sarete stati ovviamente catturati dall’intervista con Reed Hastings, ceo di Netflix, il più grande servizio al mondo di streaming che a ottobre sbarcherà (finalmente) in Italia, rivoluzionando il nostro modo di guardare la televisione. C’è però anche un’altra intervista che, secondo me, vale davvero la pena di leggere con attenzione: quella con Allen Blue, vicepresidente e cofondatore di Linkedin.
Sicuramente ad influenzarmi, orientando le mie letture, è stato anche il weekend torinese appena trascorso, immersa nella scrittura digitale, ma è davvero interessante leggere il punto di vista su internet di questo scenografo teatrale che, incrociando la sua strada con quella Reid Hoffman, ha messo la propria creatività al servizio del lavoro nel digitale. «Sono tanti gli aspetti comuni fra i due settori - spiega Blue - : fare teatro ti permette di trasformare la creatività in qualcosa di concreto. [...] Lo stesso processo creativo che sta alla base dello sviluppo di un nuovo software».
Ma ciò che, al solito, più mi affascina e mi colpisce, è lo spazio di opportunità che la rete offre a chi abbia un reale desiderio di mettersi in gioco e costruire ciò che vuole diventare dal punto di vista professionale. Non solo. A cambiare, secondo Blue, è anche il mondo del lavoro più in generale: «[...] la tecnologia assiste nel prendere decisioni e le società cominciano a pensare che i dipendenti possano aiutare a raggiungere il successo e senza essere un puro strumento per inseguirlo». Una «nuova cultura del lavoro» che vede nascere «nuove realtà», «nuove organizzazioni più orizzontali e focalizzate sulla cultura d’impresa in cui le persone lavorano e danno il loro contributo volentieri».
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