Gigliola e io ci eravamo sempre e solo parlate al telefono. La nostra reciproca conoscenza passava attraverso i miei articoli e le sue splendide fotografie. Così, quando la scorsa settimana mi ha invitata all’inaugurazione della sua mostra a Tualis non ci ho pensato due volte: ho detto di sì. E allora stamattina mi metto in marcia verso il monte Crostis.
«Musas» – questo il titolo dell’esposizione - è l’ennesima dichiarazione d’amore di un’affermata fotografa come Gigliola Di Piazza alla Carnia e alla sua Tualis che ha deciso di raccontare attraverso il volto e lo sguardo dei suoi abitanti. Mi emoziona vedere una comunità – e di un territorio fragile come quello della nostra montagna – stringersi attorno a un evento che è narrazione di sé e testimonianza di una tenace voglia di esserci e di resistere. E come sempre ad emozionarmi sono le parole di un altro figlio straordinario di Tualis, don Pierluigi Di Piazza che stamattina interviene invitandoci a guardare quei volti – catturati dall’obiettivo di Gigliola nella loro essenza caratteriale – «non frettolosamente, ma con attenzione». E poi il suo cavallo di battaglia: avere un’identità forte vuol dire essere capaci di apertura, di accoglienza. «Ho portato con me a Tualis - spiega - i ragazzi del Centro Balducci, arrivano dall’Afghanistan, dalla Siria, dal Nord Africa». Volti dai tratti e dai colori diversi, ma con lo sguardo che si nutre degli stessi sogni, delle stesse speranze e della stessa umanità di tutti noi.
Finiscono discorsi e interventi e una piccola folla si riversa nella canonica per visitare la mostra. Mi godo il mio articolo che fa bella mostra di sé accanto al libro degli ospiti: una punta di sano orgoglio fa bene all’animo. Osservo le foto e la gente che osserva las «musas» di Tualis. Aspetto in disparte. Lei mi guarda e mi dice: «Tu ses Anna?». Sì, sono Anna e sono felice di abbracciare questa straordinaria donna trapiantata a Milano ma con la Carnia nel cuore che possiede il raro dono di saper raccontare il mondo per immagini.
Non mi resta quindi che segnalarvi che la mostra sarà visitabile fino al 17 agosto dalle ore 10 alle 22. Oltre ad essere bella vi fornirà un’impareggiabile scusa per godere delle prelibatezze della «Sagra da Scueta». Qui invece potete leggere il mio articolo con l’intervista a Gigliola Di Piazza. Qui sotto alcune foto, sopra uno dei pannelli della mostra di Gigliola Di Piazza.
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