Se in questa domenica a dir poco grigia vi è balenata l’idea di rifugiarvi al cinema, oggi ho un consiglio per voi: «La prima neve» di Andrea Segre (presentato nella sezione «Orizzonti» all’ultima Mostra di Venezia). L’ho visto ieri sera, un film poetico che racconta benissimo – senza stucchevoli sbrodolamenti – una delle tante storie dell’«Emergenza Nord Africa», il programma di accoglienza avviato nel 2011 a fronte dell’eccezionale flusso di migranti causato dalla guerra in Libia.
Dani, il protagonista, è un giovane togolese la cui vita si intreccia con quella della famiglia di un anziano apicoltore di Pergine, in Trentino, nella valle dei Mocheni. Cuore del racconto è il rapporto che cresce tra Dani e Michele, ragazzino undicenne che fa i conti con la perdita del padre. Entrambi hanno un dolore, enorme, con cui confrontarsi e in cui si sciolgono tutte le differenze. Tanto per ricordarci che di fronte alla ricerca della felicità (e non solo) siamo tutti uguali.
Durante il film sono numerosi anche i passaggi divertenti. Piacevolissimi quelli regalati da un sempre brillante Giuseppe Battiston. Straordinaria poi la fotografia diretta da Luca Bigazzi, che – bisogna dirlo – è aiutato non poco dai colori di una natura mozzafiato.
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