«Idee, tante. Creatività, parecchia. Passione ed energia, da vendere. Un mix questo che ha fatto crescere l’associazione culturale Etrarte (Rinascita territoriale espressiva) trasformandola da realtà promettente, come tante, a tassello fondamentale per lo sviluppo del panorama culturale friulano». Inizia così il mio pezzo (sul numero in uscita oggi di Vita Cattolica) che racconta la straordinaria avventura delle ragazze di Etrarte e del loro «Osvaldo». Aggiungo qui che Gloria Deganutti, Elena Tammaro e Federica Manaigo hanno nel Dna il prezioso coraggio di chi sa che solo mettendosi in gioco si giunge laddove si sogna di arrivare.
Alimentato da quel coraggio «Osvaldo parco progetti creativi» si è fatto strada tra le 600 proposte progettuali presentate al bando nazionale «Che fare», fino a classificarsi tra i 40 semifinalisti. Ora «Osvaldo» ha bisogno dei voti della rete per essere selezionato tra gli 8 progetti finalisti. In palio ci sono 100 mila euro per realizzarlo. Si può votare fino al 13 marzo.
Ma di cosa si tratta? Il progetto - presentato da Etrarte in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Kallipolis, la Comunità Nove e Cipart - punta alla riqualificazione partecipata e creativa di uno spazio urbano ben definito e che rappresenta un pezzo importante della storia della città di Udine, il parco dell’ex-ospedale psichiatrico di Sant’Osvaldo, oggi sede legale e direzionale dell’Azienda per i servizi sanitari n° 4 del Medio Friuli e del Dipartimento di Salute mentale. Spazi che il progetto vuole ripensare e riscoprire per risvegliare un senso di appartenenza della cittadinanza, nonché la loro storia e memoria. Qui oggi operano la Comunità Nove, un centro diurno del Dipartimento di Salute mentale di Udine, nata con la volontà di dar vita a un luogo che accogliesse le persone in difficoltà e le sostenesse in un percorso di ri-acquisizione di abilità, dignità, diritti. Un luogo dove le persone ogni giorno esprimono se stesse e intraprendono cammini di emancipazione e integrazione sociale attraverso le relazioni e attività.
All’interno della Comunità Nove lavora il gruppo di decorazione Cipart, una squadra di artisti che utilizza come supporti mobili oggetti ormai in disuso reinterpretandoli attraverso i colori, l’applicazione di materiali di recupero e tecniche quali collage, mosaico ecc. (nella foto a sinistra un esempio). Una realtà che ha scelto la spontaneità come approccio all’arte per lasciare ad ognuno la possibilità di avvicinarsi all’espressione creativa senza condizionamenti. punta dunque a costruire un ponte più forte con Sant’Osvaldo, affinchè tutta la cittadinanza, ma anche studenti e dipendenti dell’Asl, sentano di poter vivere questi spazio come proprio.
A questo scopo l’approccio al progetto sarà partecipativo, coinvolgendo nel processo decisionale le diverse componenti della società civile, affinché il risultato finale sia un intervento complesso e condiviso, che tenga in considerazione le esigenze e i bisogni di ciascuna componente. Oltre alla valorizzazione di tutte le attività già in essere nel Parco, dando loro maggiore visibilità, il progetto «Osvaldo» sarà animato da laboratori di artigianato artistico, performance, opere d’arte, ma anche da scambi europei tra artisti di realtà simili. E ovviamente non manca un risvolto sociale importantissimo, far cadere i muri del pregiudizio che stanno attorno al problema della saluta mentale. Servono dunque i voti della rete. Per contribuire basta andare, antro il 13 marzo, nella pagina web dedicata al progetto «Osvaldo» registrarsi e votare.
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