Funny girl

Funny girl. Promossa e consigliata

Pare che saggezza e buon senso abbiano finalmente bussato alla porta di amici e conoscenti. Nessuno (ma proprio nessuno) senza wish list si è avventurato sull’accidentato terreno dei doni libreschi. Così – almeno per un Natale – non ho doppioni da accantonare, né – tantomeno – improbabili letture da digerire. Dunque: «Bravi»! A fare scorta per le festività ci ho pensato io: Funny girl (Nick Hornby), Sono il fratello di XX (Fleur Jaeggery),  Sono l’ultimo a scendere (Giulio Mozzi) e Critica della democrazia digitale (Fabio Chiusi).

Inizio da Funny girl (Guanda). Lo attendevo e lo temevo. Paura (ovviamente) che le aspettative fossero troppe (e della generosità delle “stelline” di Internazionale). Paura che Alta fedeltà fosse distante anni luce. E invece no. Il pianeta – certo – è un altro, ma solo diverso. Siamo nell’Inghilterra degli anni ’60. Prima nella sperduta Blackpoll e poi – d’un tratto – tra i luccichii della Swinging London. A rapirci è Barbara (che diventerà Sophie Straw), una ragazza bella e (ammetto) simpatica che rinuncia al suo titolo di miss Blackpool (qui la femminista che è in me si compiace) per tentare (a Londra, appunto) la carriera di attrice comica. Ovviamente ce la fa e, nel raccontarci il suo folgorante successo, ci fa sbirciare dietro le quinte delle serie tv di quegli anni, facendoci appassionare alle vicende di attori, autori e produttori di «Barbara (e Jim)» . Il ritmo narrativo è meno incalzante del solito, anche se Hornby dà una bella accelerata a tre quarti per farci capire quel che sarà di Sophie e di come (mai ci capitasse di dimenticarlo) la vita, nel bene e nel male, sia in agguato, pronta a rimescolare le carte in tavola.

Come ho detto a un’indecisa signora che alla Feltrinelli scrutava la copertina di Funny girl, se vi piace Nick Hornby, leggetevi questo libro. E gustatevelo con calma, mettendo da parte la tentazione del paragone con i titoli che vi hanno trasformato in fan sfegatati di questo autore inglese dalla penna così piacevolmente leggera.

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